Ricordo che quando stavo male, la domenica era la giornata peggiore. Ore tremendamente lunghe, tempo dilatato, momenti che sembravano voragini immense, ma mai grandi come la voragine che divorava me. Era in quelle domeniche che la malattia prendeva il sopravvento, e io la lasciavo fare, in uno stato di limbo paralizzante.
Leggo spesso post di ragazze/i in cui vedo riapparire il mio passato e sento forte l’incubo che vivono. L’incapacità di muoversi. Quel “Non ce la faccio” che gira in testa come una nenia straziante.I consigli servono a poco: deve crescere la voglia di guardarsi dentro senza affogare tutto nel cibo.
Però, io vi invito per mano a prendere anche solo poco di questa lunga giornata e farne qualcosa di gradevole…uscire, chiamare qualcuno che sapete vi dirà di sì, lasciare il luogo sintomatico in cui vivete solo per accorgervi che DAVVERO, una possibilità ESISTE.
Io lo so: la mia domenica è libera, ma è piena di vita e il pensiero di quei giorni è un ricordo. Un abbraccio.
ah che brava🤗. pensa che io sento la voragine anche quando sono in mezzo agli altri. e da sola. e quando ho mille cose da fare. e quando nessuna. e quando mi piace da impazzire quello che sto facendo. anzi, sabotandomele. ❤
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Ma facevo come te anche io…ero un disastro! E anche ora non è tutto rose e fiori, anche senza sintomo la vita riserva sempre sorprese…e come dici tu talvolta succede che le più belle siano le più difficili da gestire!!
Ci vogliono tempo e tanto lavoro su di sè ❤
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