Memoria magistra vitae

Tra le pagine dei libri che sto studiando, scopro di potermi definire una “leopardista”, termine che non ha a che fare con il poeta in senso stretto, quanto con il suo atteggiamento positivo nei confronti delle “rimembranze” e il piacere nel pregustare ciò che verrà.
Il presente in quest’ottica sembra essere meno rilevante, ma non è così; è anzi terreno per futuri ricordi, e acquista valore proprio grazie al trascorso personale.
Fatto sta che a noi leopardisti piace da morire soffermarci sul passato, e questa attitudine per me è spesso spunto di riflessione. Quando penso in particolare alle persone che ho incrociato, non riesco a non provare emozioni vivide, reali, sebbene la mia sensazione sia che ben pochi sentano lo stesso.
Una persona a cui ho voluto bene, o con cui ho condiviso anche un solo giorno ma di cui conservo ricordi, per me ha VALORE, resta incastonata nella memoria, e ripercorrere i ricordi significa anche provare quell’affetto.
Affetto che va OLTRE tempo, litigi, distanza fisica o mentale.
Questo mi ha sempre portata ad una discreta malinconia nel notare che tanti preferiscono fermarsi alla “superficie liscia delle cose”, mettendo gli altri (me, nella fattispecie) in una scatola, quando non sono più parte attiva della quotidianità.
Oggi però, in preda ad uno dei miei attacchi di Sticazzismo, penso che ciò che provo, ricambiato o meno, sia solo una meravigliosa fonte di arricchimento per me
E me la godo
 
Quindi ripenso alla vacanza più bella della mia vita, che resta ancora quella dei miei quindici anni a Oxford, in cui ho fatto una tale scorpacciata di libertà (mai provata prima) da averne ancora un senso di vertigine.  Ad Alessia, compagna di avventure per cui andrei persino a C’è Posta per Te (che aborro), a Simona, Walter, Francesco, a Luca che mi accarezzò la mano una notte.
Ripenso ad Annarosa e al primo treno per Bologna
a Chiara dall’altra parte del campo di calcio con una fascia celeste tra i capelli
a Selena e il fancazzismo praticato durante le lezioni di ginnastica artistica
ad Annalisa amica yo-yo dalle elementari che non vedo per anni e poi BAM, ci sentiamo ogni giorno
alle persone che ho conosciuto nel mio percorso di cura, alcune sparite nel nulla (qui la sofferenza fa capolino)
a Stefano coi capelli lunghi che mi guarda da lontano mentre siamo a una festa
a Ilenia e alle risate
a serate in macchina verso la discoteca in cui propinavo le mie canzoni a Stefi e Juna
a Francesca, Irene, Ilaria, Sandra, Paolo, Andrea, Federica.
Potrei andare avanti ore, ma rallento, tanto è solo mettere nero su bianco qualcosa con cui convivo da sempre.
And for the benefit of Mr Kite, let me introduce a song that sounds perfect today, from my beloved fab4:
IN MY LIFE
There are places I remember
All my life, though some have changed
Some forever, not for better
Some have gone and some remain
All these places have their moments
With lovers and friends I still can recall
Some are dead and some are living
In my life, I’ve loved them all

But of all these friends and lovers
There is no one compares with you
And these memories lose their meaning
When I think of love as something new
Though I know I’ll never lose affection
For people and things that went before
I know I’ll often stop and think about them
In my life, I love you more

Though I know I’ll never lose affection
For people and things that went before
I know I’ll often stop and think about them
In my life, I love you more
In my life I love you more

Songwriters: LENNON, JOHN / MCCARTNEY, PAUL
In My Life lyrics © Sony/ATV Music Publishing LLC

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