Cosa mi hanno lasciato quasi 20 anni di dipendenza? Empatia, voglia di vivere e star bene, ma anche una sensibilità che talvolta mi fa sentire senza pelle, come se anche una carezza potesse far male.
La vita è spesso difficile e la sensazione di non essere amata per quello che sei, nella tua stessa famiglia, o i traumi a cui talvolta si va incontro, fanno aumentare le difese ed alzare muri altissimi.
E tu, tu la vedi la felicità al di là del muro.
Ti sforzi, allunghi il collo, poi provi a saltare, ma hai il fiatone.
E ancora cerchi di arrampicarti ma le unghie si spezzano, i piedi non fanno presa: le pareti dell’inconscio sono le più scivolose.
A volte sono lucide come uno specchio e tu continui a fissare la tua immagine distorta, in cui non sei mai abbastanza – bella, brava, intelligente, brillante – e resti ripiegata su te stessa, dimenticando di guardarti attorno.
Poi succede che inciampi.
Sei inciampata tante volte, e tante volte sei rimasta faccia a terra, a piangere, contando le ferite, pensando a quanto è ingiusto cadere
Ma quel giorno, mentre cadi, ti accorgi di una sporgenza sul muro, che non avevi notato, troppo occupata a guardare il tuo riflesso.
È una maniglia
Una.
Dannatissima.
Maniglia.
Quella parete invalicabile ha una porta. Forse più di una. Forse qualcuna già aperta da chi ti vuole davvero bene e ti aspetta tendendoti la mano.
E oltre la porta c’è la possibilità di avere un futuro in cui puoi vivere. A colori, tra mille sfumature
Il muro è alle tue spalle
Puoi scegliere di tornare indietro e continuare a difenderti dalla persona che sei.
Puoi fingere che non esista più, dimenticare da dove vieni e costruire altri muri ancora più alti.
Oppure puoi prendere quella mano, con tutta la paura che hai, e farti aiutare a buttare giù la parete, pezzo dopo pezzo.
Ogni mattone ti racconta qualcosa di importante, dagli l’importanza che merita, poi lascialo andare
Ma tieni da conto un mattoncino: mettilo in tasca, per ricordarti chi sei, sempre, ed esercitare verso te stessa un’indulgenza che tu, prima di chiunque, ti devi.
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